Ti do il benvenuto in questo nuovo Focus, all’interno del quale voglio trattare un argomento che considero molto importante e al quale tengo particolarmente: l’autostima.
Ma perché, potresti chiederti, ho scelto di dedicare un Focus proprio all’autostima? Perché è così importante parlarne?
Perché l’autostima svolge un ruolo fondamentale nel determinare la qualità della nostra vita.
Se ci pensi, infatti, potremmo definire l’autostima un po’ come la casa che noi stessi e noi stesse ci costruiamo. La solidità e la stabilità di questa casa determina poi la nostra stessa “solidità” nella vita, la nostra capacità di non farci influenzare eccessivamente dagli eventi esterni.
Nel video che ho registrato ti spiegherò:
- Cos’è l’autostima?
- Quando e come sviluppiamo la nostra autostima
- Autostima e relazioni: come si manifesta l’idea che abbiamo di noi
- Come possiamo lavorare per accrescere la nostra autostima?
Buona visione!
Cos’è l’autostima?
L’autostima è letteralmente la stima del sé, il valore che ogni individuo dà alla propria persona.
A primo acchito può sembrare strano parlare di “valore” inteso come “misura”, come se si trattasse di qualcosa di matematico. D’altronde, però, qualsiasi cosa in questo universo possiede una misura, sia essa concreta o astratta.
Quando parliamo di misurare il valore che diamo alla nostra persona, certo non ci riferiamo ad un valore numerico, bensì ad un’unità di misura indefinita. È comunque importante, però, imparare a dare un valore alla visione che abbiamo di noi, comprenderla al fine di capire se è un concetto sul quale dobbiamo lavorare.
L’autostima deve avere una buona “misurazione”. Ma quand’è che cominciamo a sviluppare l’idea che abbiamo di noi stessi e noi stesse? Quand’è che cominciamo a dare un valore alla nostra persona? Vediamolo insieme.
Quando e come sviluppiamo la nostra autostima
L’autostima non è una caratteristica pregressa, ci tengo a sottolinearlo. Non è qualcosa che possediamo già dalla nascita o che ereditiamo geneticamente (e per fortuna!).
Si tratta di un concetto che sviluppiamo attraverso svariate fasi della crescita, dal momento in cui cominciamo ad interfacciarci con il mondo che ci circonda. Partiamo dal principio.
Lo sviluppo dell’autostima in famiglia
I primi confronti umani che abbiamo dalla nascita sono proprio con i nostri famigliari, con il contesto nel quale nasciamo e cresciamo.
Presupponendo un nucleo familiare utopico nel quale entrambe le figure genitoriali sanno perfettamente come comportarsi in ogni momento, senza commettere mai errori (che sono parte della natura umana), si potrebbe pensare che il figlio o la figlia crescano con un valore alto del sé.
Questo scenario è però altamente improbabile, in quanto ogni contesto familiare presenta più o meno difficoltà, ed è normale che sia così. Ad alcune persone, ad esempio, può essere mancata precocemente una delle due figure genitoriali, come nel mio caso, oppure sono cresciute senza determinate attenzioni delle quali necessitavano, sviluppando l’idea di non essere meritevoli.
I casi sono tantissimi e impossibili da analizzare tutti in un solo Focus. Il punto è che ci sono numerose possibili caratteristiche del nucleo familiare nel quale siamo cresciuti e cresciute che possono aver influenzato più o meno direttamente l’idea che abbiamo di noi.
Come diceva anche Sigmund Freud, questa è la primissima fase nella quale cominciamo a sviluppare il valore del sé.
Il ruolo degli insegnanti a scuola nel promuovere l’autostima
Altre figure rilevanti che vanno a toccare l’idea che abbiamo di noi sono gli insegnanti a scuola. Si tratta infatti del secondo grande contesto con il quale ci confrontiamo crescendo e che gioca un ruolo molto importante nello sviluppo della nostra autostima.
A scuola, infatti, per la prima volta ci viene assegnato un voto a ciò che facciamo. Questo potrebbe erroneamente portare il bambino o la bambina a identificarsi con quel determinato voto.
Il bravo professore, in realtà, è colui che sottolinea l’importanza di non misurare il proprio valore con un voto dato ad un compito. Immaginate il bambino o la bambina che prendono un 4 a scuola, e che magari hanno già una carenza di autostima data dal contesto familiare. In quel momento penseranno di valere anch’essi 4.
Identificarsi con un voto negativo è un’idea che poi si rivela non così facile da sradicare nel tempo, perciò è importante che a scuola venga sensibilizzata maggiormente questa tematica. È necessario insegnare ai bambini che il voto non determina il loro valore umano, bensì la preparazione dedicata a quel compito o l’essere portati per una materia piuttosto che un’altra.
Tutto ciò che si verifica nelle fasi successive della vita in termini di autostima è un po’ lo specchio di queste prime tappe.
Autostima e relazioni: come si manifesta l’idea che abbiamo di noi
Le primissime relazioni che instauriamo e come ci comportiamo in esse riflettono molto le prime esperienze che abbiamo avuto all’interno del contesto familiare e scolastico.
Una volta creato e sviluppato il nostro senso del sé, infatti, lo “portiamo” nel mondo. È un valore che si manifesta nel modo in cui ci relazioniamo con gli altri, nel tipo di rapporti che scegliamo, siano essi amorosi, di amicizia o lavorativi.
Sviluppare una stima di sé reale, accettando pregi e difetti, porta a vivere dei rapporti in linea di massima sani. Ma cosa succede nelle relazioni quando invece si ha una bassa autostima?
La poca stima di sé ha delle conseguenze che possono riguardare tutti gli ambiti relazionali, compresi quello lavorativo. Tendenzialmente, una persona che si dà poco valore è una persona che nei rapporti umani subisce.
Subire può voler dire molte cose: non saper dire di no, non riuscire a mettere barriere sane, cercare sempre di accontentare tutti. Capiamo dunque che questo porta a conseguenze più o meno importanti, dal subire sentendosi “schiacciati” dagli altri sino ad arrivare ai casi più gravi di violenza verbale o fisica.
Un altro caso è quello di una persona che, per via della bassa autostima, sviluppa diverse insicurezze. Un esempio è quello della cosiddetta sindrome dell’impostore. Ciò è tipico di chi non riconosce i propri meriti, di chi non si rende conto di aver compiuto qualcosa di positivo e pensa che si tratti di fortuna o di condizioni esterne favorevoli.
Un’autostima bassa può portare anche alla dipendenza affettiva. Il non sentirsi completi singolarmente può voler dire sviluppare un estremo bisogno dell’altra persona, che può tradursi anche in eccessiva gelosia, possessività o una continua necessità di conferme.
Come possiamo lavorare per accrescere la nostra autostima?
Arriviamo dunque al punto principale di questo Focus, la domanda che a questo punto dovremmo porci è: come possiamo lavorare su noi stessi o noi stesse per accrescere la nostra autostima?
Ciò che ci tengo a sottolineare innanzitutto è che avere una buona autostima non significa sentirsi delle superstar o essere eccessivamente pieni di sé. Come in tutto serve il giusto equilibrio, un rapporto sano con la propria persona, il che non significa certo sviluppare un “Super Io”.
L’autostima non è esaltazione del sé, bensì realizzazione e accettazione sia dei propri pregi come dei propri difetti.
Dunque, come si lavora sulla propria autostima?
Insegnando yoga, chiaramente, il primo strumento che io utilizzo è proprio la pratica. Praticare yoga infatti ci rende più consapevoli del nostro corpo, muovendolo, ascoltandolo, rilasciando endorfine attraverso il movimento. Questa consapevolezza ha come scopo quello di portarci ad un’accettazione del nostro corpo e della nostra fisicità, e questo è un primo aspetto su cui la pratica va a lavorare.
Lo yoga poi alimenta anche la consapevolezza di sé come persone, non solo come corpi ma anche dal punto di vista mentale e spirituale. Può sembrare banale ma l’essere consapevoli di sé è fondamentale per non cercare assiduamente le conferme altrove.
Essere consapevoli significa conoscere sé stessi e sé stesse, comprendere i propri bisogni, capire quali sono le tipologie di rapporti che vanno bene per noi e che ci arricchiscono e quando invece è il caso di dire di no e porre delle barriere sane.
Lo yoga lavora inoltre direttamente sul terzo Chakra, il Chakra del plesso solare, che rappresenta il nostro potere decisionale e la capacità di prendere in mano le nostre vite.
Oltre a questo, io credo che lo yoga, in generale, lavorando sul nostro spirito e quindi sulla nostra anima, ci renda persone migliori. E quando vediamo dei miglioramenti in noi, specialmente nell’atteggiamento con cui ci poniamo nel mondo, iniziamo di conseguenza a volerci bene, a dedicarci un po’ più di affetto, lo stesso che a volte cerchiamo fuori.
Questo può essere uno strumento eccezionale per comprendere che possiamo dare valore alla nostra persona, senza cercare necessariamente conferme esterne.
L’autostima ha quindi un’importanza fondamentale poiché sta alla base di tutte le relazioni che compongono la nostra vita. Ciò che ti invito a fare, dunque, dopo aver ascoltato questo Focus, è di prendere coscienza sul modo in cui ti vedi, chiederti qual è la percezione che hai di te e quanto permetti agli altri di condizionare il valore che ti dai.
Circondarsi di persone di supporto e che valorizzano i nostri pregi è sicuramente favorevole per lavorare sulla propria autostima: troppo spesso siamo abituati a criticarci ed essere criticati.
Per concludere questo approfondimento, ti propongo di fare questo esercizio: prova per un’intera settimana a non criticare e non giudicare nessuno, nemmeno te stesso o te stessa. Prova invece a porti con gentilezza nei confronti delle altre persone: fai complimenti, sorridi a chi non conosci, dì qualcosa di carino e piacevole a chi incontri per strada.
Può sembrare banale ma non lo è affatto: trattare gli altri nello stesso modo in cui vorremmo essere trattati noi può davvero cambiare la nostra percezione del mondo.
Ciò che ti chiedo di provare a fare, poi, è rivolgere lo stesso comportamento verso te stesso o te stessa, credendoci davvero. Prova ad accettare i tuoi difetti e riconoscere i tuoi pregi, prova a metterci la massima sincerità nel definire il tuo valore. In questo modo allenerai la mente ad abituarsi a vederti per ciò che sei e ad accogliere quel che vedi. Magari prova la Meditazione sull’amore per sé stessi, sono certa che ti sarà molto utile.
Spero davvero che questo Focus ti sia piaciuto e ti abbia aiutato a comprendere l’importanza del lavorare sulla nostra autostima, un mezzo che ci permette di costruire delle basi solide sulle quali evolvere e sviluppare rapporti sani con noi e con gli altri. Ti abbraccio!